Laghetti e carpe koi

Occhi a bolla, (Bubbleeyes)

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Uruloki
view post Posted on 13/5/2007, 20:57




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Comparso per la prima volta in Cina nel 1908, questo carassio rappresenta uno dei casi più estremi di eteromorfismo, quindi chi decidesse di prendersene cura dovrà tener conto della maggiore difficoltà di allevamento rispetto ad altre varietà. Come dice il nome, è caratterizzato dalla presenza di sacche rigonfie di liquido immediatamente al di sotto degli occhi, questi ultimi di dimensioni normali ma spostati verso l'alto a causa dell pressione esercitatavi dalle sacche stesse. Ne deriva una certa difficoltà di visione, che accompagnata all'assenza della pinna dorsale (con la conseguente minore stabilità nel nuoto) rende questo pesce piuttosto vulnerabile e delicato. Pertanto se ne sconsiglia l'allevamento con altre varietà di carassio e allo stesso tempo l'introduzione in laghetti troppo grandi; è preferibile la sistemazione in acquario (anche questo non troppo grande viste le ridotte capacità di movimento, ideale una vasca da 80 – 100 litri dove tenere due, tre esemplari) o anche in piccoli laghetti di capacità e profondità adeguata (massimo 40 cm) avendo cura di limitare la permanenza all'esterno ai soli mesi estivi, ed evitando in entrambi i casi il possibile contatto con rocce aguzze e altri ornamenti contro i quali questo pesce finisce facilmente col ferirsi, anche se le possibili lesioni alle sacche generalmente guariscono da sole in un tempo abbastanza breve. E' necessario poi monitorare il pesce al momento dell'assunzione del cibo, somministrandone spesso in dosi minime per evitare l'accumulo di avanzi dovuti appunto alla difficoltà di visione. Come per altri eteromorfi estremi o dal corpo compresso meglio somministrare mangime in pellets affondanti per ridurre al minimo l'assunzione di aria durante i pasti. Comunque una volta rispettate queste condizioni il carassio in questione dovrebbe vivere senza problemi. Importantissima infine la scelta al momento dell'acquisto: visti gli svantaggi di partenza, è bene limitarsi ai soli esemplari dalla buona postura e stabilità, facendo attenzione che le sacche siano simmetriche e delle stesse dimensioni, per non causare ulteriori sbilanciamenti al pesce, e che la spina dorsale non sia incurvata lateralmente (caso purtroppo non così raro in quanto pur essendo stato fissato lo standard della varietà buoni esemplari non sono ottenibili facilmente). Per il resto vanno seguite le stesse regole d'obbligo anche per gli altri carassi (filtraggio adeguato, spazio sufficiente, buona ossigenazione, alimentazione varia, etc.).

Questo lo standard:

- devono essere ovviamente presenti le sacche, con attaccatura estesa alla parte inferiore e laterale dell'occhio;

- la profondità deve essere superiore a ½ della lunghezza del corpo;

- la pinna dorsale deve essere assente, la caudale doppia e incisa, le restanti simetriche;

- il margine delle pinne deve essere arrotondato;

- la lunghezza del corpo (adulto) non deve essere inferiore ai 5,5 cm.

Questo il profilo ideale:

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La colorazione si presenta generalmente metallica o calico.

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Davvero particolare la versione completamente nera:

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Viste le difficoltà di allevamento questo carassio generalmente non viene consigliato ai neofiti.

Edited by Uruloki - 13/5/2007, 22:24
 
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